Greater Fool cattura il pubblico della TV

L’intervista del CEO Andrea Materia alla ‘Bibbia’ della pubblicità italiana

greater fool

Da aggregatore di canali YouTube a producer di contenuti editoriali a livello globale: quest’anno Greater Fool è riuscita a raggiungere un importante traguardo. Il nostro network infatti è stato selezionato da ScaleIT Capital tra le 15 scale up italiane più promettenti, con obiettivi di raccolta tra i 3 e i 30 milioni di euro, da presentare ai grandi fondi di investimento internazionali.

Per questo motivo il CEO Andrea Materia è stato intervistato dalla ‘Bibbia’ della pubblicità italiana ovvero DailyNet, a proposito di strategie di monetizzazione, contenuti performanti e audience di riferimento.

«Il network conta oltre 13 milioni di iscritti su YouTube, solo tra luglio e agosto siamo cresciuti di 1 milione. Nel 2018 abbiamo generato tra 175 e 200 milioni di views mensili. In minuti visti, equivalgono a più di mezzo miliardo», ha spiegato Materia, «Per il 2018, ipotizziamo di raggiungere in totale una forbice compresa tra 2,2 e 2,5 miliardi di views (+110% sul 2017) di cui 40% in Italia e 60% worldwide, in particolare Stati Uniti, Canada e Nord Europa».

C’è una particolare tipologia di video che gli utenti apprezzano particolarmente, ovvero quelli che rientrano in un contesto di serialità e che possono durare dai 10-15 minuti in su: «La tendenza nettissima è nel premiare i contenuti long-form e chi mantiene una continuità di pubblicazioni settimanale o quotidiana paragonabile a quella televisiva, consolidando un processo che vede YouTube come alternativa diretta alle emittenti in chiaro, in ogni fascia oraria, così come del resto Netflix e Amazon lo sono per la pay TV».

Quindi, tenendo presente il rapporto esistente tra YouTube e mondo della televisione, nel futuro di Greater Fool si delinea una nuova, stimolante, sfida: «La nostra nuova frontiera è la produzione di canali e serie 100% originali, sia di intrattenimento sia educational, rivolti alla prima platea di spettatori ‘mobile screen first’ nella storia dei media: i bambini. Per loro la televisione è ormai il secondo schermo, ancora più dei Millennials. È la prima generazione nata con lo streaming 4G».

L’intervista completa su DailyNet la trovate a questo link. Per chi le avesse perse, vi segnaliamo anche i recenti approfondimenti sui risultati 2018 di Greater Fool apparsi su Business.it e Sole24Ore.