GIVEAWAY, sono illegali in Italia? Quali sono i rischi? Facciamo chiarezza!

Il tema dei giveaway è molto sentito da YouTuber e influencer, ecco tutto quello che c’è da sapere sull’argomento

giveaway

Ha suscitato molto clamore, qualche mese fa, la notizia dei 10mila euro di multa ricevuti dall’influencer Nicole Pallado per aver organizzato un giveaway. Quello dei giveaway è un tema molto sentito da YouTuber e influencer, ed è bene fare molta chiarezza per non correre rischi.

Cosa vuole dire giveaway?

Si chiamano così quei “mini-concorsi” organizzati sui social (come Instagram e Facebook) o su YouTube, solitamente a scopo pubblicitario o per ottenere nuovi follower: i partecipanti possono concorrere – ad esempio mettendo like, commenti o seguendo un determinato profilo – per vincere i premi in palio (solitamente oggetti di qualsiasi valore).

I giveaway sono illegali? Cosa prevede la legge in Italia

Anche se si tratta di oggetti regalati da YouTuber e influencer ai loro follower (Nicole Pallado ad esempio aveva messo in palio una palette make up della sua collezione) i giveaway secondo la legge italiana rientrano nella casistica dei concorsi a premi regolamentati dal D.P.R. 430/2001 (non esiste infatti una norma specifica per i giveaway).

Secondo il D.P.R. 430/2001 chi vuole organizzare un concorso a premi/giveaway deve seguire una procedura burocratica ben precisa: ad esempio deve dare la comunicazione di svolgimento al Ministero dello Sviluppo Economico entro 15 giorni antecedenti la data di inizio, deve stilare un regolamento e così via.

Quindi, per rispondere alla domanda: i giveway non sono illegali in sè. Sono illegali quelli che vengono organizzati senza seguire tutte le regole previste dalla legge. E questo vale indipendentemente dal valore dell’oggetto messo in palio, anche se si tratta di un gadget che vale 2 euro per intenderci.

Cosa rischia chi li organizza?

Chi organizza un giveaway senza seguire la procedura prevista dalla legge rischia una multa, molto salata come abbiamo visto nel caso di Nicole Pallado: si va infatti da un minimo di 1.000 euro fino ad un massimo di 500mila euro (dipende da quale articolo della normativa è stato violato). Per cui…ATTENZIONE!