Racconti di Youtubers: Emanuele Sorrentino – Through The Looking Glass

Emanuele Sorrentino è un youtuber appassionato di fotografia. Nel suo canale principale, Through The Looking Glass,
affronta vari argomenti: dal cinema alle serie tv, dalla fotografia alle recensioni, per passare ai tutorial, agli unboxing e tanto altro ancora. Conosciamolo meglio.

Come è nato il tuo canale?
Quasi per
caso, volevo caricare su youtube alcuni slideshow delle mie foto, poi mi sono
detto “perchè non metterci la faccia e parlare un po’ di fotografia?”. Col
tempo poi sono arrivato a parlare anche di altri argomenti come cinema e serie
tv.



Quanto tempo ci dedichi? Come realizzi le tue clip?

Dedico molto
tempo ai miei video, cerco sempre di ottenere la massima qualità per quelle che
sono le mie competenze, infatti sono molto soddisfatto di quanto sono
migliorato nel corso del tempo, consapevole comunque che non si è mai veramente
arrivati. Dedico molto tempo alla scrittura dei video, parte che ritengo
fondamentale nel processo di creazione. Dopodiché giro, monto, preparo le
miniature, le end card e via su Youtube.

Qual è il video che
finora ti ha soddisfatto di più e quello invece che (almeno finora) ha un po’
deluso le aspettative?
Quello che
mi ha soddisfatto di più è forse lo speciale su Lost che ho realizzato per il
decimo anniversario del telefilm. Volevo comunicare le emozioni vissute con
quella serie tv e credo di esserci riuscito. Invece pensavo avesse più successo
lo speciale “cibo e cinema” realizzato per i 700 iscritti.


In che modo
interagisci con i tuoi iscritti?
Cerco di
rispondere sempre a tutti non solo nei commenti su youtube ma anche nelle
conversazioni sui social network.

Un canale emergente
da consigliare?
Mi è
capitato di scambiare qualche messaggio col canale “Mr. Sawaru” che propone
simpatiche recensioni lampo.

Anticipazioni per i
prossimi mesi?
Voglio riprendere
seriamente le mie analisi sulla fotografia di cinema e serie tv, ritengo sia un
ambito affascinante del processo di creazione. Inoltre troppo spesso la figura
del direttore della fotografia passa in secondo piano e ci si ferma ad elogiare
solo il regista.